FONNI (NU) – La voglia di conoscere sempre posti nuovi mi ha portato alle pendici del Monte Gennargentu nella variegata e mai scontata Isola di Sardegna. Montagna che, per ben due volte, ha respinto il mio “assalto” alla sua cima: nel primo caso a causa del troppo caldo, nel secondo caso a causa del cattivo tempo. Come dice però un detto molto conosciuto, “non tutti i mali vengono per nuocere” ed ho quindi avuto la possibilità di godere della piacevole combinazione cucina e natura offerta dall’Agriturismo Donnortei e dal suo parco: il Parco Donnortei. Entrambi si trovano a Fonni, provincia di Nuoro, nella località che dà a loro il nome. L’oasi naturalistica Parco Donnortei è una struttura a cielo aperto nata alla fine degli anni novanta in collaborazione con l’oasi del WWF di Monte Arcosu. Si estende dalle falde del Monte Spada, quota 1200 metri s.l.m., fino alla gigantesca valle di Aratu quota 700m circa, dove, il silenzio viene spezzato dal frastuono dell’omonimo fiume che la attraversa. All’interno dell’oasi si possono avere tutte le indicazioni sul progetto “LIFE NATURA”. E’ un particolare progetto finanziato dalla Comunità Europea, dalla provincia di Nuoro e dal WWF, dove, con la collaborazione di alcuni importanti studiosi ed esperti naturalisti si è individuato il Parco Donnortei come un importante sito di interesse comunitario, SIC, per il monitoraggio e la salvaguardia di alcune specie uniche al mondo. Al suo interno si fanno incontri con maestosi esemplari di cervo e daini, la maggiore peculiarità dell’oasi, che si avvicinano per prendere i chicchi di mais dalle mani degli umani che fanno visita al parco. Si devono, naturalmente, rispettare delle regole per non turbare la comunità dei branchi di daini ma, se ci si comporta in modo civile e ci si dimentica per un po’ quei dispositivi elettronici dai quali non riusciamo più a separarci, l’incontro con questi animali ha qualcosa di magico complice anche la cornice e l’ambiente floristico che in cui si è circondati ed immersi.
A conclusione dell’immersione nella natura della Barbagia di Ollolai mi sono recata all’agriturismo dove ho potuto gustare la tipica cucina barbaricina: quasi ogni ingrediente utilizzato, e le sue molteplici trasformazioni, proviene direttamente dalle coltivazioni e dagli allevamenti dell’agriturismo stesso; il quasi che manca proviene comunque da aziende agricole degli immediati dintorni. Il menù è fisso: non si può scegliere ma…non se ne avverte assolutamente la necessità. Gli antipasti variano dagli insaccati ai formaggi, per la maggior parte di pecora, freschi o stagionati, dalle verdure grigliate alle torte salate, dal pane fatto in casa al classico pane carasau. I primi ed i secondi rispecchiano le specialità della zona: non sono mancati i culurgiones ed i malloreddus, il daino ed il cervo ma anche il cinghiale. A conclusione di un menù tutt’altro che scontato ed ancora ricco dei sapori di una volta ho gustato una succulenta sa sebada. Ah…dimenticavo…anche il Cannonau che ha accompagnato tutti i piatti degustati è prodotto da questi appassionati amanti della natura e della sua preservazione.